La Galleria De Primi Fine Art SA presenta l’esposizione di Giuliana Fresco, artista di fama indiscussa che vive e lavora tra Milano e Londra. A partire dagli anni 1980 ha presentato i suoi lavori in importanti mostre in Italia e all’estero.
Da molti anni la buona pittura sta cercando un difficile equilibrio: quello tra astrazione e figurazione, forma e colore, simbolo e rappresentazione. I dipinti di Giuliana Fresco sono una delle testimonianze più sentite e profonde intorno a questa felice ricerca. Da una parte, quasi sempre nelle sue tele e nelle sue carte, si distingue una figura, una sagoma, una testa, un volto, insieme immagine e simbolo di una presenza, un’identità, una coscienza; dall’altra, questa figura è come invasa, soverchiata, contornata da un vasto turbine informale. Da una parte, i suoi dipinti pongono in primo piano il valore dell’identità, della persona: come coscienza, emozione, memoria, testimonianza. Una mente che pensa, sente, riflette; un corpo che ama, respira, gioisce, soffre. Di fronte ad esso, l’immenso enigma della realtà: le infinite luci di un paesaggio insieme naturalistico e interiore, un paesaggio sempre trasfigurato dai vortici delle forme, dei segni, dei colori, come un incendio nella foresta. L’io incontra il mondo. Una coscienza si interroga sulle molteplici presenze della vita, della storia, del tempo. In realtà, i dipinti della Fresco ci parlano di un incontro, un dialogo, una fusione. Il diaframma della tela o della carta, per lei diviene la testimonianza, il simbolo più concreto e naturale della comunione tra mente e spazio, corpo e luce. Grande appassionata di musica, la Fresco sa che ogni cosa è, alla sua radice, inesplicabilità, mistero, polvere, frammento. “Il “frammento” si confà al mio modo di dipingere e di costruire “a pezzi” una visione. Una specie di puzzle di elementi figurativi e astratti. Sempre di più mi rendo conto che il mio lavoro suggerisce la forma del polittico: è come se aggiungendo un nuovo pezzo riuscissi a continuare un discorso che non può e non riesce a essere contenuto in un’unica tela. Un dipinto continua in un altro, la lettura si sposta, il discorso cambia, diventa qualcos’altro. “E’ un po’ come la riflessione in uno specchio, che della stessa scena ne suggerisce un’altra. Come entrare da una porta e uscirne da un’altra.” Le scene della vita, dell’esistenza, fatte di armonia e di contrasti, di tenebra e di luce; le infinite porte del mondo con le loro infinite possibilità e interpretazioni; lo specchio dell’arte.