Attraverso l’esposizione di 21 opere, si desidera evidenziare un aspetto del lavoro di Agostino Bonalumi (Vimercate, 1935 – 2013) ancora poco noto e apprezzato: quello delle Antologie e dei Progetti: studi, “appunti”, riflessioni, ricerche, valide non solo come testimonianza di progettualità e passaggio ad altre opere, ma forme autoreferenziali, sempre libere e coscienti: forme perfettamente elaborate e compiute. Un diario di lavoro intimo e prezioso; un vasto taccuino di pensieri e progetti; tecniche miste, disegni e acquerelli, morbide carte e sete finemente ritagliate, libere strutture nello spazio, eleganti geometrie di luce, dove la felice mano di Bonalumi ha indagato le infinite metamorfosi della forma, ai confini del Vuoto e dell’indicibile.