FINISSAGE: SABATO 12 SETTEMBRE, DALLE 14 ALLE 18.
Il gioco, la visione, il sogno, uniscono il percorso creativo di Gino D’Antoni e Bruno Labouret, due artisti da lungo tempo residenti in Canton Ticino, che amano moltiplicare la loro esistenza tra gli infiniti spazi della memoria creativa. La luce della metamorfosi modella le loro forme: qui dove l’organico diviene astratto e l’astratto si trasforma in corpo; qui dove il vegetale diviene animale e l’organico sfuma in una arcaica presenza simbolica.
Nelle colorate sculture di D’Antoni – di legno, o di resina e gesso – vivide memorie di foglie e di fiori si trasformano in totem antichi, in figure quasi surreali che cercano un dialogo, un incontro, una nuova identità. Temi, sentimenti, studi, dove la presenza della musica è forte e pervasiva.
Una sintesi come armonica metamorfosi, guida il percorso creativo anche di Bruno Labouret. Raffinato acquarellista egli parte da una realtà più oggettiva, semplice, rappresentativa. Un volto, una figura, un paesaggio; un lago, un albero, una casa. Ma ognuna di queste presenze, attraverso i vivaci e trasparenti timbri dell’acquerello, è mescolata, intrecciata, trasformata in una visione lirica, aperta, infantile. Giocoliere dei colori e delle forme, Labouret costruisce un mondo felice e lunare, quotidiano e magico.
Così si ricongiungono, idealmente ed esteticamente, le due figure di D’Antoni e di Labouret: ora tra i solidi spazi tridimensionali, ora nelle trasparenze dell’acquerello; ora nelle relazioni di un universo reale ed inventato, ora in un mondo visionario insieme semplice e magico, concreto ed impossibile.
Paolo Repetto